"Per ragioni di salute non ho potuto partecipare alla puntata ciambellana di RWS super show e così seduto davanti al mio portatile, imbottito di aspirine ed analgesici l’ho ascoltata. E ne sono rimasto piacevolmente sorpreso.
Intendiamoci, sapevo già che il programma è di qualità e il ritmo buono, ma ascoltarlo in diretta è diverso perché si colgono sfaccettature diverse rispetto ad una registrazione, che ha ovviamente una resa più bassa. Se si considera poi che quando riascolto RWS Super Show lo faccio soprattutto per capire dove ho commesso errori e cosa posso migliorare, aggraviamo il risultato.
Invece l’altra sera me lo sono praticamente goduto, senza pensare e senza ragionare sui tempi degli interventi, sui personaggi da interpretare, sugli argomenti. Ho semplicemente sentito. Mi ha colpito l’intervista all’ospite, Joe Natta, così come il kolossal storia di pirati, le cui rime mi hanno fatto ridere più del solito. Come al lavoro, la trasmissione con la sua carrellata, fa compagnia e ti fa passare due ore come se fossero due minuti.
Insomma mi sono accorto che ascoltare ha un suo fascino; le emozioni sono amplificate rispetto a quando, invece, si sta dall’altra parte. Ecco, adesso sono attanagliato dal dubbio e faccio una richiesta: posso ammalarmi tutti i martedì?"
Ovviamente la risposta alla domanda da parte di tutti gli altri conduttori del programma è:
